filosofo del '900
Il
piano di lavoro, che qui si presenta, mentre costituisce nelle sue
linee fondamentali la piattaforma programmatica essenziale
dei "Quaderni di Sociologia", ne indica insieme l'ordine dei lavori
e come tale si può ritenere che esso non sarà presumiblmente esaurito,
e avrà quindi piena validità per non meno di dieci anni.
I "Quaderni di Sociologia" sono fascicoli che escono periodicamente,
ma non a data fissa. Saranno probabilmente trimestrali. Ogni numero
ha un proprio contenuto autonomo; si giustifica per quello che offre
e può stare a sé.
I "Quaderni di Sociologia" si dividono in tre sezioni:
l. una sezione teorica;
2. una sezione di sociologia applicata;
3. una sezione dedicata alla rassegna bibliografica e al
notiziario.
1. - La sezione teorica può avere in Italia una certa importanza,
soprattutto qualora si consideri come il mondo accademico italiano
continui a ripetere tranquillamente il giudizio negativo del Croce,
senza per altro approfondirne il senso e senza trarne tutte le implicanze.
Occorre però tener presente che da noi le stesse critiche mosse
dall'idealismo e soprattutto dal crocismo alla sociologia, alla
sua possibilità e alla sua validità scientifica, hanno contribuito
a liberare, per quanto parzialmente, la cultura italiana da quei
grossolani equivoci meccanicistici e sprovvedutamente pragmatistici,
da cui appare particolarmente inficiata, fra le altre la sociologia
americana.
Questa prima parte tratta quindi di questioni generali, propriamente
teoriche ossia dei principii della sociologia. Essa implica una
acquisizione critico-espositiva delle verità parziali storicamente
prodotte dalle varie "scuole sociologiche", e l'approfondimento
rigoroso di una serie di temi, che indichiamo schematicamente come
segue:
1. I fondamenti logici della sociologia come scienza.
2. Dato pragmatico e dato problematico.
3. La sociologia come analisi descrittiva e rilevazione di linee
di tendenza (problema della "oggettività" nella sociologia).
4. La concezione del fatto sociale come struttura totale aperta.
5. Le unità di misura e i criteri zetetici della sociologia: il
concetto di atteggiamento (interindividuale) e di istituzione come
modo di essere collettivo con validità consuetudinaria non codificato
in senso giuridico.
6. Esame critico della critica crociana alla sociologia.
7. Dalla sociologia universalistica e filosofeggianto (Comte, Spencor)
alla sociologia come scienza rigorosa.
8. La sociologia di fronte alla filosofia: giudizi di fatto e giudizi
di valore.
9. La concezione del fatto nel vecchio positivismo.
10. Il concetto di convenzione e il Circolo di Vienna.
2. - E' una sezione decisiva e, per la cultura italiana, può veramente
rappresentare una novità.
Si tratta di raccogliere dati empirici e di organizzarli intorno
e in funzione di una definita ipotesi di lavoro o della soluzione
di qualche problema posto dallo sviluppo strutturale, badando a
non forzarne l'obiettività e quindi senza infirmarne il valore scintifico.
Rientrano di diritto in questa sezione indagini e studi particolari,
saggi di microsociologia, sociometrica. I temi fondamentali sono
forniti da tre ordini di problemi:
a) rapporto città-campagna (definizione di comune rurale;
distribuzione e movimento della popolazione; volume del risparmio;
tipi di abitazione; urbanesimo; industrializzazione agricola; lavoro
a domicilio, caratteristiche; attività misto, semi-agricole, semi-artigianali,
industrializzate; morfologia e concetto di "area depressa");
b) il lavoro industriale (l. tecniche di lavorazione; razionalizzazione
dei cicli produttivi ecc.; 2. sistemi di retribuzione; riflessi
sulla psicologia operaia ecc.);
c) l'organizzazione della cultura (l. modi e strumenti espressivi,
tecniche di distribuzione dei prodotti culturali; 2. l'intellettuale
di fronte al mondo della produzione economica; 3. funzione sociale
dell'intellettuale: l'intellettuale come elemento eterogeneo e come
fattore di omogeneità).
All'inizio e come avvìo, le ricerche toccheranno due zone circoscritte:
a) un borgo cittadino - e precisamente Borgo S. Paolo a Torino;
b) centri rurali, in quanto soggetti alle conseguenze dello sviluppo
industriale - e precisamente i comuni canavesani, in abbastanza
rapida evoluzione sotto la pressione della fabbrica Olivetti e di
altre fabbriche minori.
Come schema di ricerca per la prima raccolta di dati si propone
il seguente:
l. Comune:
Frazione:
Popolazione nel 1936
Popolazione attuale (1950).
2. Struttura economica: prevalentemente agricola, industriale.
3. Struttura sociale: composizione della popolazione (operai, contadini,
operai-contadini, piccoli, medi e grossi proprietari e industriali,
ecc.). Orientamenti corporativi dei vari gruppi sociali.
4. Rapporto delle forze politiche: espressione dei vari gruppi sociali.
Partiti politici (omogeneità compattezza, autocoscienza).
5. Autorità costituite: i detentori del potere (politico, amministrativo,
religioso).
6. Situazione del bilancio comunale (1940-1950).
7. Numero degli elettori (1950).
8. Risultati elettorali delle elezioni e referendum 2 giugno 1946
e delle elezioni amministrative (prime e seconde). Risultati delle
elezioni del 18 aprile 1948.
9. Mezzi della cultura popolare e dell'assistenza sociale: scuole,
ospedali, asili.
11. Locali pubblici in diretto rapporto con i modi di vita della
popolazione: bar, caffè, alberghi, cinema, teatri, sale da ballo,
associazioni sportive, clubs ecc.
Dall'insieme di questi dati dovrebbero risultare le linee caratteristiche
della fisionomia di quella che chiamiamo, la "Comunità Canavesana".
3. - Rassegna bibliografica e Notiziario: le recensioni
saranno numerose e, se del caso, ampie e largamente espositive.
Recensire i libri nuovi e anche, retrospettivamente, i classici
della sociologia. La rassegna bibliografica potrà essere completata
da medaglioni, profili biografici, monografie a carattere storico.
Il notiziario recherà notizie dei vari gruppi e circoli di studi
sociologici nel mondo (congressi, settimane di studio, attività
e progetti editoriali ecc.).
A
questo punto, prima di iniziare il nostro lavoro, avendone stabilita
la tematica essenziale, si impone un riesame della situazione di
questi "Quaderni di Sociologia" nella cultura di oggi.
Il piano di lavoro risulta dalla ripresa e dalla riqualificazione
del piano di massima, interamente elaborato e steso da me, sotto
la pressione di una accumulazione di elementi più o meno omogenei,
che durava da circa quattro anni. Questi elementi, allo stato fluido
e di puro fermento, si possono tuttavia distinguere abbastanza nettamente
in tre filoni principali, ognuno dei quali, autonomo e organicamente
dipendente rispetto agli altri, vale e può venire considerato come
motivazione e giustificazione (non arbitrarietà) dell'iniziativa:
l. - Inesistenza della sociologia come scienza rigorosa, in Italia
e fuori d'Italia.
In Italia l'influenza del neoidealismo ha precluso per un certo
tempo ogni possibilità di studio e, in genere, di attività teoretica
in questo senso.
Fuori d'Italia l'empirismo, nelle sue svariate versioni (pragmatismo,
scientismo, evoluzionismo unilineare, comportamentismo, antropologismo
etnografico, psicologismo, ecc.) si è rivelato insufficiente. fondare
logicamente la sociologia come scienza e a garantirla come tale.
2.- Possibilità e quindi necessità di aprire inchieste e indagini
particolari e circoscritte, pur con la estrema povertà di mezzi
e la rudimentalità degli strumenti zetetici, di cui si dispone,
che servano a sbloccare sul piano della ricerca viva, colta nel
suo momento induttivo, gli apriorismi del sociologismo tradizionale
(denuncia e avvìo di una aporetica sistematica) e nel contempo valgano
come verifica delle singole ipotesi di lavoro, in prima istanza,
nonché dei princìpi generali della ricerca ossia dei principi primi
della scienza (integrazione e definizionie del rapporto della sociologia
rispetto alla filosofia e alle scienze).
Questo punto programmatico, e la seconda sezione che nel piano di
lavoro gli corrisponde, non solo cade per gran parte fuori del mondo
culturale accademico, come è tradizionalmente e a tutt'oggi inteso,
ma potrà vivere e svilupparsi coerentemente e in modo omogeneo solo
a condizione che si riesca a stabilire un contatto permanente e
una collaborazione, basata su una divisione del lavoro di tipo nuovo,
fra gli uffici-studi e i centri di raccolta dei dati empirici (industriali,
statali, privati ecc.) e il sociologo propriamente detto, ossia
l'organizzatore metodico dei dati elementari, di per sé muti o equivoci,
in un sistema di conoscenza, cui non potrà mancare, in ultima istanza,
una sua validità, operazionale (terapeutica) nella realtà effettuale.
3. - Opportunità di divulgare certe tecniche di ricerca e alcune
verità parziali acquisite dalla sociologia, quale si configura in
determinate situazioni culturali europee e americane, nella cultura
italiana, anche fuori del mondo accademico e della cultura ufficiale.
Da questo punto di vista l'iniziativa dei "Quaderni di Sociologia"
può apparire ed è effettivamente una iniziativa pubblicistica, la
quale tende a portare sul "mercato" della cultura italiana certi
prodotti che la situazione strutturale, italiana non ha ancora espressi
e per questo non va disgiunta da una "mondanità", che nel notiziario
trova il suo posto legittimo e naturale.
A questa funzione dei "Quaderni di Sociologia" non si attribuisce,
ovviamente alcun valore esemplare, sibbene di pura informazione,
la quale può invece fornire una riprova, dello sviluppo ineguale
delle strutture.
FRANCO FERRAROTTI
In: "Quaderni di sociologia" - Estate 1951, n. 1, Piano di lavoro